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Terreni paludosi, bordi di corsi d'acqua, l'ontano nero è il candidato ideale per il rimboschimento di questi suoli considerati difficili.

In sintesi:

Nome latino: Alnus glutinosa
Famiglia: Betulaceae Tipo: Albero

Forma: conica
Altezza: fino a 25 m
Esposizione: soleggiata
Suolo: umido e fertile, tipo paludoso Robustezza: molto resistente ( -15°C)

Crescita: rapida - Fogliame: deciduo - Fioritura: fine inverno, primavera

Presentazione dell'ontano nero

Nomi comuni: Black Alder, Vergne, Verne

Originario dell'Europa, l'ontano nero deve il suo nome ai suoi germogli e alle sue giovani foglie, che hanno la particolarità di essere viscosi.

Il fogliame deciduo dell'albero è costituito da foglie quasi rotonde, che differiscono da quelle dei suoi cugini che sono ovali.

La fioritura avviene a fine inverno, inizio primavera (marzo). Vergne ha sia fiori maschili (sotto forma di amenti pendenti verde-giallo) che fiori femminili (pigne erette, rosse).

I frutti risultanti, strobili, sembrano piccoli coni squamati, lunghi 1 cm. Contengono acheni a seme singolo.

In commercio è possibile trovare tre varietà di ontano nero:

  • ‘Imperialis’, cultivar con portamento colonnare e foglie molto frastagliate;
  • ‘Aurea’, e il suo fogliame dorato;
  • 'Pyramidalis', con il suo portamento conico stretto e i rami eretti.

Lo sapevi?

L'ontano nero è una cosiddetta pianta actinorhizal. Questo nome un po' barbaro deriva dalle vescicole, chiamate actinorhizae, situate sulle radici dell'albero. Contengono un batterio (Frankia) in grado di fissare nel terreno circa il 15% dell'azoto contenuto nell'aria. Come le Fabaceae, Alnus glutinosa è quindi ideale per arricchire il suolo[1].

Piantare Alnus glutinosa

L'ontano nero ama l'umidità. Se la tua terra tende a trattenere l'acqua, bene. Sebbene apprezzi i terreni fertili, è in grado di crescere anche nei terreni più poveri, grazie all'azoto fornito dai noduli delle sue radici.

Per l'esposizione, preferisci uno spazio soleggiato.

Quando piantarlo?

La semina dovrebbe avvenire idealmente all'inizio dell'autunno. Questo periodo è, infatti, favorevole a una migliore ripresa delle piante.

Come piantare l'ontano nero?

  • Scava una grande fossa per piantare (minimo 60 cm in tutte le direzioni).
  • Mettete un po' di terriccio sul fondo e lavoratelo con un forchettone.
  • Se il tuo albero è in un vaso, rimuovilo e rilascia delicatamente alcune radici. Se la zolla è troppo secca, non esitare a metterla in ammollo per qualche minuto.
  • Per un soggetto a radice nuda, immergi quest'ultimo nella pralina.
  • Installa il tuo ontano nero nel buco e picchettalo se necessario.
  • Riempi la fossa con una miscela di terra da giardino e terriccio. Durante questo passaggio, fai attenzione a non seppellire il colletto dell'albero.
  • Acqua generosamente.
  • Termina la semina applicando uno spesso strato di pacciame naturale per mantenere l'umidità nel terreno.

Manutenzione Vergne

Durante i primi anni di sviluppo le annaffiature vanno monitorate, soprattutto nei periodi di siccità. Durante questo stesso periodo si completa lo spessore della pacciamatura che andrà necessariamente a diminuire nel tempo.

Infine, per quanto riguarda la potatura dell'ontano nero, non è necessaria, a meno che non si voglia strutturare l'albero giovane, o eliminare rami pericolosi o scomodi una volta cresciuto.

Moltiplicazione di ontano nero

L'Alnus glutinosa può essere propagato sia per seme in autunno, sia per talea di latifoglie in inverno, sia per margotta.

Si noti che le cultivar 'Aurea', 'Pyramidalis' e 'Imperialis' devono essere stratificate o talee per preservarne le caratteristiche.

Malattie e parassiti

L'ontano nero può essere attaccato dal coleottero delle foglie di ontano (Agelastica alni), dalla sega e dalla psillide dell'ontano (Psylla alni).

Per quanto riguarda le malattie, se l'albero è abbastanza resistente, rimane suscettibile alla Phytophthora e, in misura minore, ad una forma di vescicola simile a quella del pesco.

Usi dell'ontano nero

Vergne può essere usato in molti modi:

  • in ostacolo, libero o strutturato;
  • proteggersi dal vis-à-vis, sullo schermo;
  • nello sviluppo di terreni difficili, come terreni argillosi pesanti e umidi;
  • come soggetto isolato in giardino;
  • infine, come il salice o il pioppo, è ideale per riparare le sponde di stagni o fiumi.

[1] Fonte: mufomap.cnrs

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